"Siate in pace, io sono con voi!"

Pubblicato il da P. Florin Callerand

Cos'è l'Avvento? L'Avvento è il tempo ultimo di una donna incinta che sa di avere solo quindici giorni o tre settimane prima di dare alla luce il suo bambino. Questa era esattamente la situazione di Maria prima di Natale.

Cosa succede in una donna incinta tre settimane, quindici giorni prima di dare alla luce il suo bambino? C'è un dialogo tra madre e figlio, e il dialogo non c’è solo nelle ultime settimane. Ci sono scambi, c'è condivisione. Non bisogna credere che la madre sia l'unica a parlare, il bambino risponde. E come risponde? Le donne incinte ve lo testimoniano: ci sono movimenti del bambino e i movimenti sono molto, molto diversi. Così ho conosciuto una donna incinta che seguiva le conferenze e che, stando alle reazioni nel suo grembo, mi diceva: "Quello che racconta sono storie o quello che racconta, è giusto". Lei distingueva tra movimento di consenso e movimenti di protesta. Allora si metteva all'unisono con il figlio e il marito metteva le mani sulla pancia della moglie... Ci sono molte cose che accadono tra madre e figlio. Pensiamo anche a Giuseppe, aveva tutti i diritti su Maria, quindi sentiva le vibrazioni di consenso di Gesù.

È in questo clima che dobbiamo entrare nelle liturgie dell'Avvento e quando diciamo "vivere i sacramenti in Maria" questo è l’interrogativo che dobbiamo porci, con il realismo della fede cristiana.

Sapete che Maria e Giuseppe erano molto preoccupati per la storia del censimento che era stato annunciato perché in una data fissata era necessario che tutti i registri romani fossero compilati, che tutti fossero registrati, e guai a colui o a colei che non fosse stato censito nel paese d'origine! Allora si veniva perseguiti, non con un procedimento giudiziario come oggi, in tribunale o altro, ma i procedimenti giudiziari consistevano nell'essere raccolti dall'esercito romano e venduti come schiavi, quindi lì era grave.

Ma come fare per partire da Nazaret a Betlemme? Come affrontare questo periodo estremamente difficile che si presentava? Come avrebbero fatto ad arrivare lì e sopravvivere? Avevano preparato tutto per Nazaret e ora tutto era mandato a monte dall'ordine dell'imperatore romano che pensava solo a reclutare soldati, a fare carte per tenere in mano i paesi che minacciavano di ribellarsi contro la sua autorità usurpata. E poi, soprattutto, sapere dove erano i beni, come tassare ulteriormente le persone e ricavarne più soldi. Povero Giuseppe! Povera Maria! La vita non era divertente, era una situazione difficile, un po' come i paesi che sono sotto lo stivale sovietico o come quelli che erano sotto lo stivale nazista al tempo dell'ultima guerra, non si osa più muoversi Cosa si fa? Come? Non ci si rende conto delle minacce che i sistemi totalitari fanno pesare sugli individui e sulle piccole comunità.

Ci deve essere stata molta ansia in Maria e Giuseppe, allora parlavano con il piccolo che era lì nel grembo di Maria, dicendo: "Come faremo ad andare da Nazaret a Betlemme? Come faremo a sopravvivere?" E' tragico. "Dovremmo darci alla macchia? Dovremmo andare a nasconderci in un wadi dall'altra parte della valle di Israele? Che fare?" E poi al fondo, con le sue vibrazioni, il bambino risponde a modo suo. È un bambino di pace, questo bambino è l'Emanuele. Allora deve esserci stato, montando in Maria all'improvviso in mezzo alla sua ansia e al suo interrogarsi: "Ma siate in pace, io sono con voi!" e questo, lei lo trasmette a Giuseppe in cui sale l'obiezione: "Moriremo di fame lungo il cammino. Dove albergheremo lì? Potremo tornare?" E poi, di fatto, sono andati a Betlemme e sono tornati otto anni dopo!

Ne avevano non pochi di motivi per porsi delle domande! Ma nel profondo di loro c'è l'Emanuele, colui che è pieno dello Spirito Santo di Pace, colui che è annunciato dal profeta. Quindi, assenza di vibrazioni del bambino? Non risponde? O, al contrario, ci sono le sue vibrazioni che a volte erano di entusiasmo; aveva fretta di venire al mondo, stava già giocando a calcio nel grembo di sua madre, tanto era felice di venire a portare la Buona Novella agli uomini. Ma lì, all'improvviso, la calma, la tranquillità, la serenità. E così Maria guarda Giuseppe e dice: "Sbagliamo a preoccuparci. Dio è con noi!"

Ci stiamo preparando per l'Avvento? Ma è sempre Avvento, è sempre Natale, e ci sono sempre intorno a noi eventi neri, avvenimenti oscuri, economici, finanziari, minacce di guerra qua o là. Allora la paura, l’ansia: andiamo, non andiamo? Cosa si fa? Ascoltate il Bambino di cui siete portatori e che è in voi, il vostro Dio vi abita.

Qual è il bambino che stiamo per far venire al mondo? È un qualcuno vivente, il regno di Dio è un qualcuno vivente. Ci sono problemi, difficoltà nella famiglia dove torneremo. In parrocchia, nell'ambiente di vita. Portiamo dentro di noi la vita di domani, la vita nuova. È Qualcuno e questo Qualcuno ci dice: "Non temere, non temere, io sono con te, vai avanti, fai i tuoi centocinquanta chilometri da Nazaret a Betlemme e poi fino alle profondità del deserto del Negev, finanche in Egitto. Io mi prenderò cura di te, voi tornerete. Abbiate fiducia." Sì, ma ?... Ascoltate”, dice Dio che è immerso nel profondo di noi, “fidatevi di me per il futuro. Il mio nome è "Domani". Sono io il Domani. Come sono Io l’Oggi. Come ero io l’Ieri". Maria è incinta, tre settimane prima di Natale porta tutto questo. Lei parla. Le viene detto interiormente, lei ascolta il messaggio e si prepara ad accoglierlo.

Allora, vedete come ci viene presentata Maria. Vivere in Maria è questo. È interrogarla, sentirla negli avvenimenti della sua esistenza che ci vengono riferiti dal Vangelo e con i dati elementari dell'esperienza umana. Perché l'esperienza umana è piena di Dio. Questo parla. Quello che vi ho detto lì: non è forse oggettivo, semplice e concreto? Questo è il servizio che Maria ci rende quando viviamo realmente nel suo ambiente. Nelle piccole comunità giovannee, si sa che Maria è incinta e questo è ciò che viene detto con una talle belleza, con una tale semplicità all'inizio del prologo di Giovanni: "Il Verbo si è fatto carne ed ecco la sua dimora in mezzo a noi per sempre" Maria ci dice questo, Lei è con Giovanni per aver fatto questa scoperta nel Prologo.

Possiamo entrare in questo tempo di Avvento nella serenità, la pace, la gioia. Ciò non toglie le ombre della politica, dell'economia, del sociale e della finanza o non so quale altra questione dal punto di vista della salute, ma "Io sono con te!" Il bambino si muove nel nostro grembo e il suo movimento è quello di dirci: "Io sono con te! Sta in pace! Sei tu che porti me, ma anche io porto te".

Florin CALLERAND
8 dicembre 1985
 

Tradotto dal francese all’italiano da Guglielmo e Maria-Rosa Del Gaudio

"Marie, mère de Dieu et notre mère", CD Tissage d'or 5 (Communauté de la Roche d'or)

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