Con voi.... nella festa dell'Annunciazione!

Pubblicato il da Danièle Valès

Cari amici,

Stasera, la campana del Roche d'Or suonerà a lungo all'unisono con tutte quelle della chiesa francese. Stasera, metteremo lampade sulle nostre finestre e torce luminose sulle terrazze. La campana (Maria Antonietta,   questo è il suo nome) suonerà a lungo come la notte di Pasqua. Le lampade bruceranno a lungo come la notte dell'8 dicembre. In questa festa dell'Annunciazione caricheremo le nostre piccole luci e le note della nostra campana con questa parola che, per un certo tempo, non possiamo più proclamare durante i ritiri: "Fiducia, io sono con voi ogni giorno...».

Come voi, siamo visitati ogni sera da questa drammatica ondata dei bilanci della pandemia. Le notizie e le immagini che ci giungono rivelano contemporaneamente tesori di umanità amorevole e generosa, e abissi di incoscienza ed egoismo. Al centro di tutto questo, abbiamo la grazia di poter celebrare l'Eucaristia, ogni giorno alle 8:30, a nome di tutti voi. Naturalmente, non possiamo fare quello che ha fatto questo sacerdote italiano, mettere la foto dei suoi parrocchiani sulle sedie della chiesa dove celebra la Messa da solo. Ma non abbiamo vissuto una sola eucaristia senza la consapevolezza che va ben oltre le nostre mura e le nostre case.

Alcuni giorni fa siamo stati fortemente raggiunti da una testimonianza della stampa: i membri dello staff dell'ospedale testimoniano la violenza di Covid-19 e la difficoltà della situazione. Un'infermiera dice di aver ricoverato in ospedale un uomo di 48 anni: "L'ho messo in coma artificiale e attaccato ad un respiratore. Questo signore piangeva prima di chiudere gli occhi. Non perché avesse paura, ma perché era solo. Sua moglie e i suoi sei figli non sono qui per venire a trovarlo. Disse:   "Questa è  la mia morte. Da solo in ospedale, senza figli intorno a me e tre persone al mio funerale. "Gli ho promesso che avrei fatto di tutto perché potesse aprire gli occhi di nuovo. È morto questa sera alle 19:50."

Un grido in mezzo a quanti altri. A due passi da noi un'infermiera dell'Ospedale Universitario di Besançon conclude la sua chiamata alla responsabilità di ciascuno con queste parole: "... coloro che muoiono lo fanno da soli. L'ultima visione che hanno prima di dormire senza sapere se mai si sveglieranno siamo noi,  vestiti da cosmonauti."

Un ruggito di protesta sorge nei nostri cuori. Come Olivier e molti di voi ho preso il libro di Florin Callerand  "Guarda tutto con me: Il dramma del mondo"..  L'introduzione di Françoise Porte, all'indomani dell'11 settembre 2001, risuona con una bruciante attualità: "Dio è messo sul banco degli imputati: Perché permette tutto questo? È questa la domanda eterna. È colpevole? Il mondo intero fa domande di ogni genere che non gli erano nemmeno venute in mente fino ad ora, e meglio così, ma dove sono le risposte? Non ci sono, ovviamente, risposte pronte ad una simile tragedia, ma anche il silenzio sarebbe incongruo o enigmatico" Per non tacere vi proponiamo questo testo di Florin scritto nel 1994 il giorno dopo l'affondamento del traghetto Estonia nel Baltico che aveva causato la morte di 800 passeggeri.

La Settimana Santa sarà veramente una celebrazione su e con il mondo. La vivremo con voi e vi ritroveremo su questo blog per le Palme.

 

Danièle Valès

 

Tradotto dal francese all’italiano da Anna Sacchet

 

 

La campana del Roche d'Or ha risuonata questo mercoledì 25 marzo alle 19:30, all'unisono con le campane del mondo intero seguendo la chiamata del Papa... alla luce dei lumini!